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Tutti i giorni riceviamo mail e chat del tipo:

D: Siamo un associazione ( volontari, onlus, croce rossa, ecc ) e, raccogliamo i tappi. Possiamo venderveli ?

R: Gentili signori, ringraziamo dell’ interesse per i prodotti e servizi di PLASTURGICA.

L’ argomento “raccolta tappi” e “riciclo dei tappi” è una questione delicata. Vediamo i diversi aspetti e cosa possiamo fare. Se cercate solo il valore economico, lo troverete nella lettura di questo post.

Il nostro ufficio marketing dice:

Dove c’è un tappo, c’ e anche una bottiglia ! Dov’ è la bottiglia ?”

Il nostro ufficio tecnico di lavorazione dice:

Dove c’ è un tappo, c’ è anche la corona del tappo, un etichetta e la bottiglia. Dove sono quest’ altre ?

Il nostro ufficio amministrativo dice:

con che codice CER li registro ?. Ecco. Questo è il primo problema.

In secondo luogo, inoltra la domanda all’ ufficio legale, chiedendo: si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di applicare la normativa sull’ “End of Waste”? e quindi di nuovo escluderne la raccolta e la gestione dalla normativa sui rifiuti. Ecco. Questo è il secondo problema.

Il nostro ufficio di segreteria dice:

chi registro come legittimo consegnatario. Che documenti devono essere allegati alla consegna ? Ecco. Questo è il terzo problema.

Il nostro ufficio legale dice:

chi mi dimostra la legittima provenienza, sia nella persona, che nel luogo di provenienza? Ecco. Questo è il quarto problema.

Il nostro magazzino ricezione merci dice:

Sono sanificati ? Ecco. Questo è il quinto problema

oppure

C’ è qui un signore che vuole consegnare un “sacco di tappi”. Il mezzo di trasporto con il quale ci portano i tappi non è iscritto all’ Albo Gestori Ambientali in cat. 1, né 4, né 8. Visto che la tabella 1 B/bis dell’ Allegato alla L.152/2006 non contempla l’ oggetto tra i codice CER di rifiuto, che faccio ? Ecco. Questo è il sesto problema.

Il nostro ufficio comunicazione dice:

I tappi, pur nel loro piccolo, sia per dimensioni che per valore, rappresentano un grande esempio di impegno sociale ed ecologico per moltissime persone, ancor più oggi alla luce della tanto auspicata economia circolare, tanto che credo possa valere fare ancora qualche considerazione. Prima di tutto direi che, in un ben definito progetto di raccolta dei tappi, questi non dovrebbero essere più considerati un rifiuto, visto che chi li “produce / detiene” con la sua scelta manifesta chiaramente l’ intenzione di valorizzarli e non ha nessuna volontà ne obbligo di disfarsene, per la qual cosa, infatti, ci sarebbero le “mangiatappi insieme alle mangiabottiglie”, e quindi sono da considerare un bene, con un mercato ed un valore ben definito, la cui gestione non comporta problemi per l’ambiente e la salute.

Ma, capiamo che diverse fakenews sui social, distraggono tante persone ( onlus e organizzazioni varie ) che si propongono “di fare del bene” ambientale e di economia circolare con la raccolta tappi, tanto che queste non hanno capito che rischiano di diventare vittime di reati ambientali, quali la raccolta abusiva di rifiuti, con il rischio di diventare degli imputati, in particolare con il recepimento della nuova normativa europea sui la raccolta dei imballaggi ( post 26 settembre 2020 ) in vigore dal 1 gennaio 2021.

Il nostro ufficio commerciale dice:

Com’è possibile regolarizzare le raccolte tappi effettuate a scopi benefici (e ottenere dei proventi) ? Semplice. Basta installare le nostre “mangiabottiglie”, cioè raccogliere anche le bottiglie insieme ai tappi!

Cominciamo a rispondere.

Il nostro ufficio sviluppo risponde:

La sola raccolta di tappi, ai fini di sè stessa, senza tracciabilità e documentazione di provenienza, NON E’ da noi accettabile, perchè è qualificabile con codice di rifiuto CER 200110 ( rifiuto urbano ) del quale non abbiamo la autorizzazione. Diversamente invece può essere accettabile e conferibile se con codice rifiuto CER 150102 ( imballaggi di plastica ) solo se fornito unitamente alla bottiglia.

In pratica, bisogna stipulare preventivamente alla raccolta ( non una simulazione preorganizzata per sanare la regolarità della consegna! ) una convenzione con l’ Associazione ( onlus e altri ) di installazione di “mangiabottiglie” facendo in modo che il comune possa rimanere informato del rendiconto dei quantitativi raccolti, in modo che ne abbia un beneficio in fatto di % di Raccolta Differenziata eseguita all’ interno del comune di appartenenza, così come si fà con la raccolta privativa presso le aziende quando vogliono ottenere la riduzione della TaRi.

I tappi vanno poi ovviamente conferiti in un centro/impianto autorizzato alla messa in riserva o al recupero (già citato nella convenzione?) o anche in luogo autorizzato a “deposito temporaneo” ( nulla di esente da autorizzazioni )

L’ ufficio amministrativo, legale e di segreteria, risponde:

Il concetto del ( presente o futuro ) motivo per cui si fa la raccolta dei tappi, anche quando l’attività viene svolta per “scopi caritatevoli” è ininfluente, giuridicamente e amministrativamente parlando. Per cui, se la raccolta tappi è una raccolta di rifiuti differenziata, per tale deve essere trattata.

La bottiglia compresa di tappo, è da considerarsi imballaggio ( CER 150102 se in plastica, 150107 se in vetro, ecc ). Questo tipo di raccolta, tutti i riciclatori possono farla in area privata ( purché autorizzati a questi codice CER ), fino al massimo di 25 kg, mentre in area pubblica può essere eseguita solo da coloro che hanno “appalto” dal Comune.

Questo, forse, è il lato meno conosciuto dai normali utenti.

La raccolta di rifiuti, da soggetti anonimi o non identificati, come ad esempio quando si raccolgono i rifiuti dai cestini pubblici ( quelli attaccati al palo della luce per strada, tanto per intendersi, ) o con la spazzatrice stradale, sono, per legge, un esclusiva del Comune ( o chi da Lei appaltata ).

Quindi, per via logica ( e non solo ) tenuto conto che “dove c’ è un tappo, c’ è una bottiglia”, per legge,:

1) se il tappo ( e quindi la bottiglia ) è stata consumata per strada e “gettata” per strada “per disfarsene”, la raccolta è competenza del Comune, e può essere di provenienza anonima. Noi NON POSSIAMO raccoglierla e ritirarla.

2) se il tappo ( e quindi la bottiglia ) è stata consumata a casa/ufficio/industria privata e “gettata” nel cestino privato, può essere “avviata a impianto di riciclo privato” secondo le norme attuali in vigore ( contratti, trasporti, ricevibilità ecc ), non può essere di provenienza anonima, quindi PUO’ essere conferita a noi, e il Comune deve esserne informato ( in cambio puoi ottenere la riduzione della TARI, vedi gli altri nostri NEWS ), e rientra nella quota della Tassa sui Rifiuti che paghi

3) se il tappo ( e quindi la bottiglia ) è stata consumata in un ufficio pubblico e in raccolta differenziata, la raccolta è competenza esclusiva del Comune, e può essere di provenienza anonima. Noi NON POSSIAMO raccoglierla e ritirarla.

4) se il tappo ( e quindi la bottiglia) è stata consumata presso un bar/ristorante/ecc in area privata, può essere “avviata a impianto di riciclo privato” secondo le norme attuali in vigore ( contratti, trasporti, ricevibilità ecc ), non può essere di provenienza anonima, quindi PUO’ essere conferita a noi, e il Comune deve esserne informato ( in cambio il bar/ristorante/ecc può ottenere la riduzione della TARI, vedi gli altri nostri NEWS ), e rientra nella quota della Tassa sui Rifiuti che paga. Ovviamente, il nostro ritiro non può essere in quantità pezzi ( e conseguente rapporti di peso ) superiore a quanto il bar/ristorante abbia mai comprato prima.

Diversamente, o sei un industria che produce tappi e quanti hai da parte sono i tuoi scarti di produzione, o il tappo ( da solo ) è da considerarsi rifiuto urbano ( CER 200110 ) a tutti gli effetti e come tale non può che seguire quella che prassi per questa tipologia di rifiuti. Il Comune è il solo soggetto che ne può disporre in regime appunto di privativa. Solitamente nel contratto di affidamento del servizio “generale” (umido, plastica, vetro…) viene indicato il codice CER che viene affidato al servizio di raccolta, trasporto dei rifiuti urbani, e quindi anche dei tappi in questione.

Al fine giuridico, la norma sui Rifiuti è indicata nella Legge 152/2006 ( Testo Unico Ambientale ), non sul Codice Penale, la detenzione dei rifiuti ( soprattutto quando supera i 25 kg = circa 10.000 pezzi di tappi ) è reato, e nulla conta la finalità della raccolta, se in benefit o se “per trarsi profitto”. La detenzione deve essere autorizzata dalla Provincia di competenza

Quindi, l’ Associazione che, anche se mette in primis l’impegno quotidiano e la donazione del proprio tempo come “una scuola di vita”, o “social terapy” e, che, vuole occuparsi della raccolta di tappi, deve:

1) stipulare una convenzione con il comune per la gestione (“in privativa”) di quella particolare (e ben identificabile) tipologia di rifiuti, in deroga o ad integrazione dei contratti in essere con il gestore del servizio di igiene urbana.

Solo in seguito ciò, può chiamare PLASTURGICA o altri, e, per prima cosa mostrarci cosa c’è scritto sul contratto.

Il Comune ed il gestore del servizio sono tenuti al rispetto di tale documento. E’ pubblico ( non c’è bisogno di applicare deroghe varie per la privacy ), e dovrà riportare copia ( dell’ originale ) dei timbri vari di pubblicazione ( Albo Pretorio, Bollettini Ufficiali Regionali, ecc ). I comuni interessati sarebbero numerosi, e si potrà analizzare i singoli contratti. Se possibile meglio un’appendice al contratto “standard” sottoscritta da comune, consorzio, gestore.

2) essere:

  • iscritta in cat.1 all’Albo Gestori Ambientali ( quindi anche con la nomina di un Responsabile Tecnico abilitato e già iscritto all’ Albo Gestori Ambientali ) 

  • avere autorizzato dalla Provincia il luogo di deposito e stoccaggio ( in area recintata, igienicamente e ambientalmente adatta, ecc )

  • essere autorizzato alla presa dai luoghi di provenienza.

  • avere automezzi adatti al trasporto di rifiuti, con omologazione dalla Motorizzazione e autorizzazione dalla Provincia ( costa qualche soldino, e depositare fidejussioni se richiesta  )

  • dichiarare ( e dimostrare con contratti scritti ) il luogo di accettazione allo smaltimento e/o di cessione dei beni ( PLASTURGICA o altri ) 

Quanto sopra indicato, NON E’ derogabile.

Ma… quindi… rispetto alla tradizionale raccolta degli imballaggi in plastica con tappo annesso ( ad es. le bottiglie ), quale è il maggior guadagno derivante dalla raccolta monomateriale del solo tappo?

Distinguiamo il valore ambientale dal valore economico

La raccolta qualitativa è sempre un vantaggio in vista del recupero: più i materiali giungono “puri” agli impianti finali, meglio è. In questo senso meglio rimuovere anche il collarino che rimane su collo della bottiglia quando si svita il tappo (sono fatti dello stesso materiale).

Dal punto di vista economico E’ LIMITATO ( parliamo di un’associazione come ce ne sono molte in Italia e nel mondo che finanziano i loro progetti sociali anche attraverso i ricavi di donazioni o crowdfunding, che, non avendo particolari costi di gestione e mantenimento perchè conta sull’opera gratuita di alcuni volontari, e NON di un impresa )

In pratica, dal valore economico, il nostro ufficio commerciale, risponde:

I tappi in plastica raccolti (misto PP – HDPE) se raccolti tutti differenziati di colore e grandezza, sono quotati al massimo 250 €/t. Così anche le bottiglie in PET. Se invece vengono raccolti misti valgono 100 €/ton. ( Tenete conto che un tappo pesa 2 grammi. Quindi, 1 tonnellata = 1.000.000 grammi, sono 500.000 tappi ).

Se volete un maggior ricavo ( 50 €/ton in più ), potete fornirceli già macinati, ovviamente divisi per tipologia del materiale dei tappi ( PP, PS, HDPE, ecc ) e per colore. Per macinare una piccola quantità di tappi, non è necessario un macchinario speciale in uso industriale, è sufficiente un buon frullatore casalingo con una buona potenza ( 1000 Watt può andare bene ). Se il trituratore o frullatore è di quelli che gira molto veloce, vi consigliamo di inserire insieme ai tappi del ghiaccio tritato o acqua molto fredda, per mantenere la temperatura delle lame a freddo.

Ovviamente….:

– già consegnati presso il nostro magazzino ( su appuntamento )

– in bigbag standard da 1 mc ( costano circa 10€ a pezzo )

– precontratto e contratto con PLASTURGICA ( con documenti in ordine )

– versamento delle quote di segreteria per ogni MUD ( formulario, pari a € 60 per ogni codice CER )

– versamento delle quote FIR ( dichiarazione di tracciabilità di avvenuto riciclo, pari a € 100 / anno per ogni codice CER

– dichiarazione di igienizzazione effettuata o di non presenza di residui organici, rilasciati da Laboratorio certificato e autorizzato 

In pratica, per la raccolta di “soli tappi” se dovrete rimborsare ai vostri volontari le spese di trasporto ( anche se solo il carburante ), NON varrà mai “la candela”.

Tenete conto che “1 tappo” pesa 2 grammi !. Quindi per fare 1 tonnellata, ci vogliono 500.000 tappi. Cioè una città intera, che, tutti i giorni, ogni abitante, vorrà “donare” 1 tappo proprio solo alla tua associazione per un x numero di giorni continuamente. ( ci sembra un pò impossibile ! )

La problematica della igienizzazione

Inutile dire o ricordare a tutti che tutt’ ora siamo in un periodo Post-Covid, che tra le problematiche e le criticità che tutti hanno patito, ha lasciato un segno indelebile sulla gestione della vita quotidiana: il concetto di igienizzazione degli ambienti e delle cose.

Il tappo ( tecnicamente e professionalmente si chiama “capsula” ) è quella “cosa” che normalmente si avvita al collo della bottiglia andando a contatto con il bordo esterno superiore, la quale ( soprattutto quelle piccole ) 

In pratica, più frequentemente con le bottigliette, l’ utente svita il tappo, “beve a canna” la bevanda, rimette il tappo, svita il tappo, sorseggia la bevanda, rimette il tappo, svita il tappo e…. la bottiglia la butta nel cestino e il tappo lo posa in una scatola dove si concentrano tutti i virus e batteri di tutti, la quale scatola stà in un ambiente sanitario frequentato da un via vai di centinaia di persone al giorno. Ovviamente, questa scatola con concentrazione di virus e batteri la prende in mano un operatore volontario della tua associazione ( respirandoci sopra ) e la porta a noi. Ecco. Questo è il settimo problema. Il problema di igiene e sanificazione a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro ( Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro L.81/2008 ) 

Qui, a riguardo, vogliamo invitare tutti gli operatori e gestori di Associazioni Volontarie, Onlus, Croce ….. ecc ecc , a capire e comprendere , che la raccolta tappi in ambienti sanitari, è parificabile alla raccolta di materiali sanitari e infetti, con codice CER 180102 o 180103 ( come se fossero guanti e/o mascherine ) . Il tema della gestione e lo smaltimento dei rifiuti sanitari in Italia è stato regolamentato dal DPR 254/03 ( e non della L. 152/2006 ) allo scopo di tutelare l’ambiente, la salute pubblica ed effettuare dei controlli efficaci.

Noi, PLASTURGICA, non abbiamo le autorizzazioni alla raccolto, trasporto e distruzione di tali beni materiali.

 

Quindi…. come fare per ottenere un vantaggio ?

L’ ALTERNATIVA CHE PROPONE PLASTURGICA

I NOSTRI CONSIGLI

L’ installazione delle “mangiabottiglie” ( o altre macchine simili, come le mangiavestiti o altro ) con emissione di coupon, quale concetto di ricevuta-attestazione di “non volersi disfare dell’ oggetto”, tutela l’ associazione dalla legittimità del deposito temporaneo delle bottiglie e dei tappi.

Dal lato economico, se l’ Associazione con i suoi volontari “gratuiti” ( o a spese rimborsate) può meglio ottenere dei ricavi dalla gestione delle attività social-green o pubblicitarie, praticate dalle “mangiabottiglie” ( in pratica riceverete le provvigioni che PLASTURGICA vi darà per la vendita-uso di propri strumenti di marketing virale e growth-hacking che vengono emessi dalle macchine “mangiabottiglie” )

Dal lato sociale, la raccolta dei tappi, migliora la redemption dell’ Associazione, se abbinati a progetti specifici, come ad esempio:

1) con i tappi realizzeremo presso la missione ( in Africa, Asia, Europa, ecc ) bla bla bla:

– i tubi di irrigazione delle terre…. Per la

– il mezzo di sanificazione delle acque ( piovane o di falda ), ( vedi la pagina delle lavatrici di PLASTURGICA ) per ottenere acqua pulita da utilizzare ( anche potabile ! )

( cioè dove viene utilizzato lo stesso materiale, seppur modificato dimensionalmente = UPCYCLING )

2) con le bottiglie in PET ( o vestiti e altro ) realizzeremo

– i teli di pamaciatura o gli ombreggianti dei campi agricoli….

– il filato di poliestere irregolare utile alla realizzazione delle coimbentazioni termiche delle case/scuole/ ecc

– portacandele, portalampade, ecc 

3) Utilizzate i “tappi” come gioco di dama, tris, scacchi, che sono gioco da tavolo semplici e non regolamentati, giochi di strategia, ( durante il quale due giocatori muovono i rispettivi pezzi ). Sono sport che aiutano la concentrazione. quindi andate in qualche cartotecnica e tipografia, prendete il cartoncino , disegnatelo, mettetelo in una scatola con i tappi, e vendetelo. Sicuramente avrete ricavi superiori che vendere i soli tappi a noi

4) Procuratevi i macchinari di FelFil ( www.felfil.com ) e producetevi il filamento per stampanti 3D. Procuratevi anche le stampanti 3D e producete dei gadget della vs associazione ( portachiavi, finte-monete per carrelli supermercati, ecc ) e farete felice la redemption della vs associazione. Se li vendete sicuramente avrete dei ricavi superiori che vendere i tappi a noi.

 

clicca sopra per avviare video, o cerca su YouTube “FelFil”

Secondo noi questa è l’ unica possibilità che la raccolta dei tappi, può essere gestita come “End of Waste” ( e migliora la redemption dell’ Associazione ) Abbinatela a progetti specifici ! ( senza che questi vengano modificati nelle forme tridimensionali,  così che possano essere utilizzati per altri usi ).

Se siete arrivati fino a qui nella lettura di questo post, vuol dire che l’ argomento di interessa. Vi ringraziamo, e vi invitiamo a contattarci, qualora vogliate inserire una “mangiabottiglia” o anche più semplicemente “mangiatappi” nella vs Associazione