Piero Angela nella sua nota trasmissione Superquark sottolinea: «In realtà a inquinare non è tanto la plastica ma la maleducazione di chi dopo averla usata la butta per strada o peggio ancora nel mare»

Una sentenza chiara e impeccabile. L’inquinamento del suolo e delle acque terrestri sono principalmente dovute al cattivo utilizzo che si fa di un materiale che ha cambiato in positivo numerosi aspetti della nostra vita, in particolare quello della medicina dove la plastica vede un utilizzo massivo sia nella tecnologia che nell’utensileria sterile.

I materiali che di norma vengono indicati come possibili sostituiti hanno anch’essi aspetti inquinanti da tenere conto: «Vetro e alluminio, ad esempio, richiedono molta più energia per la produzione e sono più pesanti da trasportare. Anche treni, auto e aerei sono più leggeri grazie alla plastica. Risultato, se togliessimo di colpo tutta la plastica? Più energia bruciata, più gas serra e più inquinamento».

Superquark con la semplicità che lo contraddistingue chiarisce questi aspetti riportando alcuni esempi italiani di riciclo virtuoso.

Negli ultimi anni le cose stanno pian piano cambiando, ma c’è ancora molto da fare, ed è fondamentale responsabilizzare l’uomo sulla cultura del riciclo.